giovedì 30 giugno 2011

cose andate in fumo

A me capita da sempre. E' una cosa che all'inizio mi lasciava perplesso. Ogni volta che mi facevano questa domanda, rimanevo col dubbio di quale fosse il significato. La domanda che puntualmente mi sento fare ogni qual volta accendo una sigaretta è: ma perché tu fumi? Non solo la domanda, ma anche lo sguardo della persona che me la pone, hanno le stesse caratteristiche: espressione meravigliata, neanche avessi scannato qualcuno davanti a suoi occhi. Ogni volta questa cosa non me la sono spiegata. Un bel giorno ho deciso di rispondere con una domanda secca ed immediata: perché pensavi che non fumassi? Finalmente ho capito tutto. Mi sono diventate chiare un sacco di cose. Mi sono riletto tutta la mia vita rapportata agli altri, Le cose che volevo fare e che non mi hanno fatto fare. I rapporti personali e le vicende della vita. La risposta? Semplice: p''a gente songo 'nu bravo guaglione!... Con annessi e connessi.

venerdì 24 giugno 2011

il valore della differenza

Ho la fortuna di abitare in un quartiere di Napoli in cui si fa la raccolta differenziata porta a porta. Ogni giorno so che devo buttare una parte dell'immondizia che produco. All'inizio è stato un po' complicato, ma poi tutto è diventato più semplice. Vivo, quindi, in un quartiere in cui non vi sono rifiuti a marcire in strada. In questi giorni di emergenza ho paura di ciò che stiamo facendo respirare ai nostri bambini, e penso al caldo che sta facendo precipitare la situazione in una emergenza sanitaria pericolosissima. Napoli è l'unica metropoli italiana priva di discarica. Per caratteristiche morfologiche del territorio metropolitano è impossibile crearne una in città. Se una metropoli, con più di un milione di cittadini, non ha dove riversare la spazzatura, la conseguenza logica è che vi sia questa emergenza. Il problema va affrontato a livello regionale e, nell'immediato, a livello nazionale. Rimuovere ciò che è a terra e buttarlo nelle discariche nazionali, preparare dei siti regionali, far partire la differenziata in altri quartieri, agevolando la costruzione di impianti di compostaggio ( l'umido attualmente lo esportiamo fuori regione ) e diffondere le isole ecologiche per una più accurata differenziazione e riciclaggio dei rifiuti. Spesso mi è capitato di portare alcuni tipi di rifiuti nell'isola ecologica vicino casa: provo un piacere immenso nel sapere che ciò che butterò entrerà in un ciclo dei rifiuti dedicato e, non nelle discariche ( che sono ancora necessarie, ma che comunque sono la soluzione più avvilente ). Se riduciamo il volume dell'indifferenziato, anche le discariche saranno più sicure ed anche meno utilizzate. Al nuovo Sindaco riconosco la volontà di rompere l'immobilismo che, come un cancro si è mangiato la nostra coscienza civica. Metter di fronte alle proprie responsabilità chi  deve decidere dove far conferire la nostra immondizia ( provincia latitante, regione inesistente e governo ricattato dai veti leghisti), organizzare delle isole ecologiche itineranti e far leva sul senso civico della maggioranza dei cittadini. Basta! L'Italia non può permettere che dei cittadini che non hanno sul proprio territorio la possibilità di avere discariche, siano emarginati dalle province limitrofe. Al cittadino chiedo solo di organizzare  un nuovo modo di gettare i propri rifiuti: la differenziata, anche se non è porta a porta, può esser fatta da tutti. Certo ci deve esser sempre un luogo dove poter buttare ciò che non è più riciclabile... se non lo possiamo mettere in città e non ce lo fanno portare fuori dalla città, non è colpa nostra, ma se non differenziamo la spazzatura nelle nostre case... la colpa è anche nostra!

domenica 19 giugno 2011

silenzi rumorosi

Li hai vicino, e non ti rendi pienamente conto di cosa significhino per te. Pensi a cosa sia meglio che facciano e le cose che, invece, non dovrebbero fare. Ti arrabbi perché non seguono le tue regole. Alla fine della giornata ti senti stanco, ma tiri un sospiro di sollievo perché finalmente hanno smesso di fare la solita confusione. In fondo, la tensione che senti è dovuta al fatto che li vorresti perfetti... ma sai bene che ciò è impossibile. Poi, un bel giorno, mentre sei lontano, ed ascolti il silenzio, che difficilmente hai sentito, capisci realmente cosa sono per te i tuoi figli: un fracasso che ti riempie il cuore, un'esplosione di emozioni che ti travolge e ti scombina la vita. E quando provi il vuoto che quei silenzi ti lasciano, comprendi cosa vuol dire aver messo al mondo dei figli. Verranno altri giorni di regole infrante e di capricci gratuiti, ma loro saranno sempre la cosa più bella che tu abbia mai fatto nella vita. ( considerazioni che faccio ogni volta che sono lontano da loro... oggi le ho scritte perché non voglio più sentirmi stanco della loro confusione )

martedì 14 giugno 2011

opinione pubblica

Molti, analizzando il voto, hanno sottolineato il fatto che il vero vincitore è stato il popolo della rete. E' stato un fiorire di passaparola, di messaggi sui social network, di sfottò e di immagini satiriche che si sono diffuse in modo "virale" su i tantissimi computer in rete. E' vero, la rete rende protagonisti, ci fa sentire parte attiva di ogni movimento. E' bellissimo poter dire la tua in un semplice post su di un social network oppure buttando giù due righe su di un blog. Il solo fatto di aver condiviso un messaggio divertente, o di aver cliccato "mi piace" sotto un messaggio da far circolare, ci rende, seppur in maniera minima, protagonisti e diffusori di un'idea, di un pensiero da far circolare: ci sentiamo realmente opinione pubblica! E' la sconfitta del mezzo televisivo, che in tanti anni ci ha fatto subire la comunicazione. Oggi, con il solo gesto di cliccare "mi piace" diventiamo parte attiva della comunicazione... e non è poco!

domenica 12 giugno 2011

50% + 1

Oggi ho immaginato una scena che mi ha colpito molto. Mi sono visto in poltrona davanti al televisore, comodamente sdraiato e col telecomando a manetta. Nel vorticoso zapping, fatto con velocità supersonica quasi pari ad un pensiero che non riuscivo ad acciuffare, mi soffermavo sulla sigla del telegiornale MINZOLAN-IMPOPOLARE di Rai 1. Il commentatore, con sguardo sornione, sembrava guardasse proprio me. Lo sguardo era puntato dritto nei miei occhi. Cosa vuole questo da me? Ho pensato, interrompendo di botto lo zapping ed anche la ricerca di quel pensiero che mi girava per la testa. Silenzio. Poi la notizia: abbiamo il piacere di comunicare che il Quorum non è stato raggiunto, pensate, per un solo voto! Il famoso 50% + 1! Ed è mancato proprio quel + 1! Nooo! Ecco cosa mi era sfuggito! Ecco cosa cercavo di ricordarmi! Un brivido freddo per tutta la schiena. Il telecomando buttato a terra...ecco cosa avevo dimenticato di fare! Sì, ho immaginato di essere quel famoso + 1 che ha fatto fallire il Referendum. Se tutti immaginassero di esser protagonisti della stessa scena, sicuramente il quorum sarebbe già raggiunto.

sabato 11 giugno 2011

Enrico


Era l'undici giugno, l'anno ottantaquattro ed  avevo quattordici anni. Solo dopo pochi mesi avrei incominciato a formarmi un'idea del mondo e della politica. La commozione. Tutte le persone, di qualsiasi convinzione politica, che esprimevano giudizi positivi su quell'uomo così importante che ci aveva lasciato. Quell'onda umana che riempiva Roma per dare l'ultimo saluto ad Enrico. Tutto ciò mi aveva profondamente colpito. Tantissima gente che piangeva e che si era spostata da tutta Italia per quell'uomo, che sapevo essere il capo dei famosi "comunisti"!
All'epoca,  la politica doveva essere  qualcosa da  tenere distante, anzi, da evitare totalmente. Se qualcuno mi avesse chiesto se mi interessassi  di politica, avrei dovuto rispondere, suggerivano accoratamente i miei genitori, che non ne capivo niente. Troppo recenti i disastri degli anni settanta e l'eccessiva politicizzazione che vi era stata: noi ragazzini dovevamo far sapere a voce alta che la politica non ci interessava, così tutti erano più tranquilli! Con una immagine così terrorizzante del mondo politico, non potevo concepire che milioni di persone "politicizzate" potessero piangere per un leader, e cosa ancora più sconvolgente, per il capo dei "comunisti". Il Leader che, se avesse vinto, ci avrebbe requisito le case ed ammazzato di tasse, tralasciando il fatto del cibarsi dei bambini. Lo ammirai senza averlo mai seguito. Ammirai quella gente, così diversa da ciò che dovevo essere su consiglio di chi mi voleva bene. Da quel giorno ho capito che la politica non era solo una sciocca contrapposizione tra gente scalmanata, ma era fatta anche di passione e sentimento. Certo, dopo poco le mie idee si sono avvicinate a quel movimento, ma anche se fossi diventato un democristiano od un perfetto repubblicano, la voglia di appassionarmi e di coltivare le mie idee, è nata da quelle facce tristi per la morte di un uomo che della passione politica ne era il simbolo più vero. Ciao Enrico!

mercoledì 1 giugno 2011

nuovo inizio

Per 16 anni ho rappresentato un marchio, che per me ha significato tanto. Mi sono avvicinato al mondo delle assicurazioni entrando nel più grande gruppo assicurativo italiano. Sono partito come semplice produttore, ho fatto il sub-agente, sono stato responsabile commerciale e formatore di strutture agenziali di questo grande gruppo. Oggi ho rassegnato le dimissioni. Da oggi inizierò una nuova avventura nel settore assicurativo. In questi anni ho conosciuto tante persone che, come me, hanno creduto nella Compagnia per la quale hanno lavorato: un mondo di esperienze che hanno lasciato in me dei ricordi meravigliosi. E' vero, nell'ultimo periodo non ho condiviso assolutamente la politica commerciale della mia, ormai, ex Compagnia. Ma un po' tutte le Compagnie si stanno comportando allo stesso modo, nei confronti dei miei concittadini. Oggi credo che il futuro del settore sia rappresentato dalla consulenza assicurativa nei confronti del cliente, ed il ruolo più utile, secondo me, è rappresentato dal mediatore assicurativo. Egli attraverso un pieno mandato del cliente, rappresenta le esigenze dello stesso, e trova, sul mercato assicurativo, le migliori soluzioni. Da oggi, quindi,  inizierò un un nuovo percorso nel campo dell'intermediazione assicurativa. Un saluto alle tante persone  che con me hanno collaborato in questi anni. E' una cosa privata, ma volevo renderla più pubblica possibile, per poter far sapere, alle persone con cui ho lavorato, che hanno lasciato un segno profondo nel mio cuore. Ciao ragazzi, ed in bocca al lupo.