giovedì 24 aprile 2014

liberazione

Questa notte ho fatto un sogno. Mentre mi rigiravo tra le lenzuola, ho sentito dei passi nel buio della stanza, dei passi pesanti sempre più vicini al mio letto. Ovviamente, la cosa mi ha un po’ preoccupato. Notte, buio e passi pesanti, non sono il massimo da vivere di notte. Accucciato nel letto, con una leggera sensazione di paura, ho atteso che questa presenza mi si rivelasse. In effetti, ho sperato che tutto finisse: nella notte, al buio, ricevere visite misteriose, non è una esperienza da consigliare. Con una flebile voce, d’altronde, di notte, non è che ti venga fuori una gran voce, ho chiesto chi ci fosse nella stanza. La “presenza” mi ha risposto…e, devo dire la verità, sarebbe stato meglio se non avesse detto nulla. Sarei rimasto con la sensazione di aver vissuto una nottata di terrore, e tutto sarebbe finito lì. Ma quella presenza ha parlato e, con voce forte, ha usato parole che mi hanno scosso.
“Sono un cittadino, sono un semplice cittadino. Ho vissuto in un’epoca nella quale non vi era libertà di parola. Ho vissuto una guerra che ha distrutto anime innocenti. Ho subito l’oppressione degli invasori. Ho deciso di lottare per ridare la libertà al mio popolo. Sognavamo di costruire un paese libero, abbiamo combattuto affinché i nostri figli potessero esprimere il proprio pensiero. La democrazia l’abbiamo conquistata col sangue, non la buttate via!”.
Ho sentito i passi allontanarsi e mi sono svegliato.
È vero, aveva ragione quel partigiano, abbiamo conquistato la democrazia, non buttiamola via…