sabato 23 dicembre 2023

l’algoritmo che verrà

Che anno sta passando? Cosa avremmo potuto fare meglio nel 2023? Come sarà il nuovo anno? Per me, che considero il vero capodanno ad agosto, il 31 dicembre non è un vero spartiacque, però, ad esser sincero, queste domande un po’ mi gironzolano nella testa in questi ultimi giorni dell’anno. Siamo tutti incerti sul futuro per via di come sta girando il mondo, tra incognite climatiche, guerre e crudeltà che vediamo non fermarsi mai. Poi ci sono le nuove tecnologie che ci rendono ancora più incerta la nostra visione del futuro: l’intelligenza artificiale porterà benefici oppure le tante insidie che nasconde, ci devono preoccupare? La battuta facile è che dovremmo preferire l’intelligenza artificiale alla stupidità naturale di tanti. Però non possiamo risolvere tutto con una battuta e quindi, credo, che facciamo bene ad avere una certa diffidenza in un mondo governato dagli algoritmi. A proposito di algoritmi, mi torna in mente una battuta che dicevamo in un vecchio sketch di cabaret, in risposta alla domanda se conoscessimo gli algoritmi, la cui risposta era “Certamente! Me li faccio ogni mattina col collutorio!”
Purtroppo l’algoritmo che governa tante decisioni è ben altra cosa rispetto a un salutare gargarismo, anzi, spero tanto che non ci prenda per la gola e ci porti in un futuro in cui la libertà sia un lontano ricordo, mai troppo apprezzata, ma di cui non dovremmo avere il rimpianto di non averne più.
Non essendo di indole pessimista, anzi, vorrei sperare in un 2024 in cui tutti siano sempre più consapevoli di non dare mai per scontata la libertà di cui godiamo. La libertà va difesa e conquistata giorno per giorno, è un diritto acquisito da difendere e mai un diritto “acquistabile”, men che meno “vendibile”.
Buon algoritmo a tutti!