martedì 19 febbraio 2013

un padrone simpatico

Mi iscrivo, prendo la tessera, e posso votare chi mi rappresenterà nel circolo, nella città e nella mia regione. Posso perfino presentarmi io, cercare di esser votato, dicendo cosa intendo fare per il circolo,  la mia città e la mia regione. Posso votare chi mi rappresenterà nell'assemblea nazionale, il luogo in cui si approvano i programmi ed i provvedimenti che si presenteranno in Parlamento. Attraverso congressi, in cui ho il diritto di voto, posso votare per il Segretario e, se il mio Segretario nazionale si dimetterà, prima della scadenza del mandato, oppure alla sua naturale scadenza, posso votarlo o meno. Potrei diventare Segretario anche io, nessuno me lo vieta, se riesco a convincere gli altri iscritti a votarmi. Quello che ho spiegato è la vita interna di un partito normale. In tutto il mondo funziona così, tranne in alcuni paesi sotto dittatura, oppure, in alcuni movimenti che si sono formati nel mio paese. In Italia vi sono movimenti in cui comanda solo il capo, che spesso è proprietario del logo e del movimento stesso. In Italia, tra i pochi partiti che organizzano la vita interna come ho fin qui spiegato, ce n'è uno che è andato anche oltre il sistema democratico fondato sugli iscritti: per molte cariche ha previsto l'elezione attraverso primarie. Non solo gli iscritti, ma anche i simpatizzanti, possono votare il Segretario o i candidati per cariche importanti ( Sindaco, Presidente di Regione, Parlamentare oppure Premier ). Io non voterò mai un movimento che non ha una struttura democratica. Chi è proprietario di un movimento non può ergersi a censore del sistema politico italiano. Chi espelle chi dissente, è solo un dittatore. La democrazia è un bene troppo prezioso per consegnarlo nelle mani di un solo uomo. Come sarebbe bello avere partiti italiani, strutturati in maniera democratica e trasparente, con idee e programmi diversi. Un paese in cui un cittadino è libero di scegliere il partito più vicino alle sue idee, con la certezza che non sta regalando il proprio voto ad un padrone, semmai anche simpatico, ma sempre un padrone.

domenica 10 febbraio 2013

più europa

Leggendo i programmi elettorali mi sono imbattuto in alcune proposte piuttosto oscene. Se oggi parli con qualcuno, sembra che il problema dell'Italia sia solo lo stipendio dei politici, il che, in parte, è anche vero, ma i mali del nostro paese sono anche la mancanza di lavoro, la poca competitività delle imprese e le infrastrutture ottocentesche. A chi propone di tagliare gli stipendi ai Parlamentari, rispondo che sia giusto abbassarli, ma non mi fiderei di chi, per fare delle Leggi, guadagni una miseria: di tutto abbiamo bisogno, ma non di precari con incarichi delicati. Fare le leggi è un compito delicato, occorre conoscenza e preparazione, far lavorare per cinque anni a "stipendi da fame", allontanerebbe persone preparate ed avvicinerebbe alla politica persone "ricattabili" economicamente. Il finanziamento pubblico, così com'è, non va bene, ma un'abolizione di qualsiasi contribuzione pubblica ai partiti, sarebbe l'inizio della fine della nostra democrazia. Occorre una riforma dei partiti, in cui, seguendo il dettato costituzionale, sia garantita la democrazia interna e la trasparenza dei bilanci. Mi rendo conto che sentendo queste affermazioni, molti attori del nostro panorama politico storceranno il naso: siamo il paese in cui si è abolito il falso in bilancio ( che va reintrodotto ) ed il paese in cui fioriscono movimenti personalistici. Non mi fiderei di una politica fatta solo da ricchi o movimenti finanziati da lobbies economiche. Un'altra proposta, rilanciata demagogicamente da qualcuno, è quella dei referendum propositivi senza quorum. Il referendum ha un costo molto elevato, circa 400 milioni, mentre esiste uno strumento più economico per dare una mano al potere legislativo: le leggi di iniziativa popolare. Se non hai idee, se non sai che leggi fare, non farmi spendere 400 milioni per un referendum! L'apice, invece, si raggiunge con la scelta anti-europea, anche in questo caso, data in pasto all'opinione pubblica come risposta demagogica alla crisi economica: via dall'Euro! No, serve più Europa, sennò resta solo l'Euro. Occorre arrivare agli Stati Uniti d'Europa, perché l'Europa non è solo austerità e monetarismo, ma fronte comune per rilanciare l'economia, ottenere più diritti ed armonizzare i regimi fiscali. Se ti fai un viaggio in altri paesi europei, cosa pensi? Pensi che non vorresti che il tuo paese fosse così, oppure pensi che sarebbe bello vivere in quel modo? Io faccio parte di quelli che vorrebbero l'Italia più simile agli altri paesi europei, alla loro qualità della vita, ai loro tassi di occupazione. Tra l'Europa dei diritti, e l'Italia dei divieti, preferisco la prima. Partiti di proprietà dei loro leaders si riempiono la bocca di parole come libertà e popolo, ma dov'è la libertà al loro interno? Il popolo è quello che gli riempie le sale e le piazze, applaudendo, ascoltando il padrone che detta la linea. In Italia, ciclicamente, compare sempre un tizio che, demagogicamente, incanta il popolo, e, puntualmente, molti ci cascano. Quando vedo i partiti europei, vedo che non esistono quelli di proprietà di una sola persona. Anche per questo, voglio più Europa. Spero vivamente che i pifferai, i satrapi smemorati ed i tecnici non più super partes, non vincano le elezioni. 

giovedì 7 febbraio 2013

chiedo scusa


Quando superi il traguardo dei quarant'anni ( li ho superati da qualche anno ), incominci a tirare le somme del tuo passato. Ripensi alle cose che hai fatto e, soprattutto, a quelle che non dovevi fare. È giunto il momento di chiedere scusa ad un po' di persone, per gli errori che ho fatto e per i comportamenti sbagliati. Ho deciso di buttare giù un elenco, parziale, di cose sbagliate, per le quali chiedo perdono.
Chiedo scusa per...
- tutti i capricci fatti da bambino, perché, oggi che sono padre, mi rendo conto di quanto possano risultare "pesanti";
- le volte che copiavo i compiti in classe da qualche compagno, prendendo spesso un voto in più... di chi me li faceva copiare;
- le volte che chi copiava da me... prendeva sonore insufficienze;
- le volte in cui ho lasciato una ragazza, senza neanche avvertirla che stavamo insieme;
- le volte in cui, entrando nelle auto di amici con sedili ricoperti di plastica, glieli bucherellavo in più punti, attendendo il loro cedimento strutturale;
- le offese che ho rivolto a chi votava Democrazia Cristiana, non immaginando che al peggio non ci sarebbe mai stata fine;
- aver amato disperatamente donne che ignoravo perfidamente, ritrovandomi da solo a pensare che era meglio lasciarle, il tutto, rigorosamente, "a loro insaputa";
- aver detto ai miei clienti che, il bonus della sua polizza auto, era uno sconto sull'aumento;
- aver votato De Magistris al Comune di Napoli, ritrovandomi con un pugno di strade liberate e molte bucherellate;
- aver aperto un blog, per parlare a quattro gatti, scrivendo come se stessi parlando al mondo intero.
Infine, chiedo scusa, a nome di tutta la mia generazione, ai miei figli, perché non sono in grado di dargli la certezza che il loro futuro sarà migliore del mio passato.