domenica 10 febbraio 2013

più europa

Leggendo i programmi elettorali mi sono imbattuto in alcune proposte piuttosto oscene. Se oggi parli con qualcuno, sembra che il problema dell'Italia sia solo lo stipendio dei politici, il che, in parte, è anche vero, ma i mali del nostro paese sono anche la mancanza di lavoro, la poca competitività delle imprese e le infrastrutture ottocentesche. A chi propone di tagliare gli stipendi ai Parlamentari, rispondo che sia giusto abbassarli, ma non mi fiderei di chi, per fare delle Leggi, guadagni una miseria: di tutto abbiamo bisogno, ma non di precari con incarichi delicati. Fare le leggi è un compito delicato, occorre conoscenza e preparazione, far lavorare per cinque anni a "stipendi da fame", allontanerebbe persone preparate ed avvicinerebbe alla politica persone "ricattabili" economicamente. Il finanziamento pubblico, così com'è, non va bene, ma un'abolizione di qualsiasi contribuzione pubblica ai partiti, sarebbe l'inizio della fine della nostra democrazia. Occorre una riforma dei partiti, in cui, seguendo il dettato costituzionale, sia garantita la democrazia interna e la trasparenza dei bilanci. Mi rendo conto che sentendo queste affermazioni, molti attori del nostro panorama politico storceranno il naso: siamo il paese in cui si è abolito il falso in bilancio ( che va reintrodotto ) ed il paese in cui fioriscono movimenti personalistici. Non mi fiderei di una politica fatta solo da ricchi o movimenti finanziati da lobbies economiche. Un'altra proposta, rilanciata demagogicamente da qualcuno, è quella dei referendum propositivi senza quorum. Il referendum ha un costo molto elevato, circa 400 milioni, mentre esiste uno strumento più economico per dare una mano al potere legislativo: le leggi di iniziativa popolare. Se non hai idee, se non sai che leggi fare, non farmi spendere 400 milioni per un referendum! L'apice, invece, si raggiunge con la scelta anti-europea, anche in questo caso, data in pasto all'opinione pubblica come risposta demagogica alla crisi economica: via dall'Euro! No, serve più Europa, sennò resta solo l'Euro. Occorre arrivare agli Stati Uniti d'Europa, perché l'Europa non è solo austerità e monetarismo, ma fronte comune per rilanciare l'economia, ottenere più diritti ed armonizzare i regimi fiscali. Se ti fai un viaggio in altri paesi europei, cosa pensi? Pensi che non vorresti che il tuo paese fosse così, oppure pensi che sarebbe bello vivere in quel modo? Io faccio parte di quelli che vorrebbero l'Italia più simile agli altri paesi europei, alla loro qualità della vita, ai loro tassi di occupazione. Tra l'Europa dei diritti, e l'Italia dei divieti, preferisco la prima. Partiti di proprietà dei loro leaders si riempiono la bocca di parole come libertà e popolo, ma dov'è la libertà al loro interno? Il popolo è quello che gli riempie le sale e le piazze, applaudendo, ascoltando il padrone che detta la linea. In Italia, ciclicamente, compare sempre un tizio che, demagogicamente, incanta il popolo, e, puntualmente, molti ci cascano. Quando vedo i partiti europei, vedo che non esistono quelli di proprietà di una sola persona. Anche per questo, voglio più Europa. Spero vivamente che i pifferai, i satrapi smemorati ed i tecnici non più super partes, non vincano le elezioni.