mercoledì 24 ottobre 2012

ciao silvio

Caro Silvio ti perdono tutto, tranne una cosa. Ti perdono per la tua discesa in campo, che ha illuso tante persone, deludendone tantissime. Ti perdono per aver portato al potere i leghisti, che dietro lo slogan "Roma ladrona", hanno massacrato il sud, comportandosi peggio dei "ladroni" che volevano combattere. Ti perdono per aver sdoganato i fascisti, che pur cambiando nome, sempre tali sono rimasti. Ti perdono per aver fatto leggi utili solo agli evasori, che con condoni e scudi hanno continuato a far soldi. Ti perdono per la tua capacità di non fare mai una riforma seria, pur contando, in tanti anni, su maggioranze "bulgare". Ti perdono per le barzellette datate, che hanno fatto conoscere al modo la "disgrazia" di un popolo. Ti perdono per il fatto che hai governato solo per farti leggi su misura. Tutto perdonato, ma una cosa sola non posso proprio digerire, una cosa sola non ti perdonerò mai: aver fatto nascere gli "antiberlusconiani". Una precisa tipologia di persone che, contrapponendosi alla tua arroganza, hanno dominato in redazioni di giornali gloriosi ed in partiti che avrebbero dovuto creare l'alternativa. Di questo non potrò mai perdonarti. Spero che con la fine dell'era Silvio, finisca pure quella degli Ayatollah dell'antiberlusconismo!

martedì 16 ottobre 2012

napoli arancione


Girovagando per i vari social networks, mi sono imbattuto in una nota del Sindaco di Napoli, che riporto di seguito, il cui significato tenterò di interpretare, poiché credo sia giusto comprendere ciò che egli vuol fare per il bene della mia città. Ecco cosa è scritto nella nota: "Ho ereditato 1,5 miliardi di debiti, il governo ha tagliato 350 milioni, il sacco di Napoli, non è giusto che paghiamo noi e i cittadini ! Non ci faremo piegare: onestà, dignità, orgoglio, amore non hanno prezzo. Daremo una bella lezione a chi ci vuole piegare e a chi ci ha tradito ! Non sottovalutate la forza rivoluzionaria delle idee e dei cuori, non vi salverete nei vostri salotti del potere, scasseremo i poteri occulti. Emozioni e onestà non ci sono nel PIL, con il denaro pensate di comprare tutto, i lavoratori si prenderanno il capitale per darlo al popolo". La prima parte è chiara ed anche, oggettivamente, giusta: Napoli ha un debito enorme e l'attuale Amministrazione non ne ha colpe. I tagli del Governo, non solo quello attuale, sono stati elevatissimi. La cosa che però non riesco a comprendere è come si intenda procedere. Assodato che non ci faremo piegare, non mi è chiaro cosa si intenda fare per governare la città. Scrivere che scasseremo i poteri occulti, fa un certo effetto, ma solo quello. Aggiungere che le emozioni e l'onestà non si misurano nel Pil, è bello, ma cosa vuol dire? Soprattutto, affermare che i lavoratori si prenderanno il capitale per darlo al popolo, oltre a dare un senso marxista alla nota, non rende chiaro cosa ci propone di fare il primo cittadino. Da oggi ogni napoletano camminerà a testa alta e sarà fiero del proprio amore e della propria onestà, ma, proprio perché tutto ciò non crea Pil, nulla cambierà della sua condizione: so' felice e onesto, me l'ha detto il Sindaco! Felicemente ed onestamente percorreremo le ZTL oppure il Lungomareliberato, magari apprezzando le tante biciclettine disegnate a terra ( si narra che tali disegnini abbiano lo stesso misterioso significato del "Dio c'é", che anni fa ti ritrovavi nei luoghi più disparati ) sparse qua e là per la città. La soluzione è l'ottimismo e la socializzazione dei mezzi di produzione: ecco spiegato come ne usciremo! Caro Sindaco, mi sarei aspettato un appello alla città per buttar giù delle iniziative concrete, dimostrando che, malgrado il debito abbia dimensioni enormi, la città è pronta a riprendersi, grazie a piccole azioni quotidiane. Da un Sindaco mi aspetto un programma, non la ricetta della felicità. Scrivere che il proletariato andrà verso il Sol dell'avvenire, fa effetto ( soprattutto a qualche nostalgico ), ma non serve a nulla, perché nulla significa. Sforzi la sua fantasia in azioni concrete che migliorino la vita dei cittadini, del resto è per questo che molti l'hanno votata ( anch'io ), non abbiamo bisogno di frasi ad effetto rivoluzionarie, ma di cose concrete. Lei si presentò alle elezioni sapendo quale situazione patrimoniale vivesse il Comune di Napoli, quindi, se decise di candidarsi era perché pensava di poterlo fare, malgrado queste condizioni gravi. La nota così com'è non significa nulla per la città, forse può avere un suo significato come slogan per una campagna elettorale...ohibò! Mi scusi!!! Ho sbagliato tutto! Questo non era un messaggio di un Sindaco alla sua città, come erroneamente ho creduto, è un messaggio per la campagna elettorale della Lista Arancione! Io che pensavo di aver votato un Sindaco per la mia città, mi ritrovo un Sindaco che, grazie alla mia città, pensa alla prossima campagna elettorale.

venerdì 12 ottobre 2012

giorgio e matteo

- Dobbiamo dare il colpo finale!
- Scegli la busta: la uno, la due o la tre?... O, se preferisci, giriamo la ruota?
- No! Ancora la Ruota no! Mi hanno fracassato con questa storia!
- Allora, vediamo bene: hai tre opportunità: dici che se ti votano togli l'Imu, oppure che l'evasione non è per forza un reato o, invece, che l'Euro va sostituito con il ritorno alla Lira...
- Giorgio, ma questo è quello che dice Silvio??
- Ah! Scusa, ho confuso le cartelline. Aspetta che prendo il tuo dossier. Ecco! Puoi dire che nomini Bersani, così, col televoto, facciamo fare migliaia di telefonate e sms, così lo eliminiamo dal gioco!
- Oh Giorgio, vedi che quella cartellina è per la tivvù!
- Giusto! Oggi non ne azzecco una... questa è la tua!
- Sicuro?
- Sicurissimo, c'è scritto sopra "Adesso!"
- Vai pure, ti ascolto...
- Bene! La trasmissione è ambientata in una casa di campagna, i concorrenti sono dei politici trombati, in ogni puntata Simona Ventura li sottoporrà ad una prova di piazza...
- Ma che biscerata è???
- Ma... c'è scritto...ah! Era il format del 2010, l'avevo proposto a Pier Silvio, che leggendo la parola "trombati", chiamò il papà e mi bocciò il progetto...
- O Gori, 'un sarò mica così grullo! Te mi hai portato fin qui con il nome di un format di politici trombati?! Ora come fò ad andare avanti? Mi si è rincitrullito il suggeritore!!
- Dai, Matteo, non è mica la fine del mondo. In fin dei conti non penserai mica di farcela? Già è assai che fai le primarie, il mio impegno ce l'ho messo. Ti ho portato fin qui, ma ora basta. Io sono un professionista, va bene il volontariato, ma fino ad un certo punto.
- Gori! Ma che vuoi i soldi? Io ho il Camper che, tra benzina e pedaggi, mi costa una fortuna, mica c'ho i soldi di Mediaset?
- Questo è il punto, bisognerebbe finalmente chiarire questo aspetto. Ma ad Arcore non ti disse niente?
- Ad Arcore?
- Lo sapevo! Non gli ha detto nulla! Come al solito devo essere sempre io a risolvergli i problemi. Senti un po', ora ti racconto alcune cosucce...
La trasmissione andò benissimo, d'altronde, già il titolo prometteva bene "Il Rottamatore". Era un "one man show" meglio di cento trasmissioni di Fiorello messe insieme. Matteo faceva monologhi, cantava e ballava, ed il pubblico gradiva, soprattutto perché il camper girava per tutto il paese. Un mix tra Benigni e Fiorello, ecco la genialata di Silvio: naturalmente su Canale 5!

sabato 6 ottobre 2012

trasporti pubblici a Napoli

Guardando l'immagine della rete del trasporto pubblico a Napoli, senza viverla concretamente sul campo, si rimane estasiati. Una città così collegata con la periferia e così raggiungibile "pubblicamente", fa invidia a molte città italiane. Sulla carta ci si può spostare meravigliosamente, senza doversi preoccupare dei parcheggi, dei carburanti, dal costo proibitivo, o delle assicurazioni auto oscenamente alte. Chiunque guarda questa rete colorata che avvolge la mia città, intersecandosi meravigliosamente al suo interno, non può che pensare: ma come sono fortunati i napoletani! Immaginiamo chi decida di pianificare una vacanza a Napoli, guardando la cartina, e con fiducia pensi di percorrerla, sfruttando la ramificazione della rete di trasporti, girare Napoli e raggiungere posti meravigliosi fuori da essa, con una spesa minima ( un bel biglietto giornaliero "unico" e macini chilometri...), per poi scoprire che non è così: la rete c'è, peccato che non funzioni. Treni fermi, corse che saltano, chiusure di tratte improvvise, e, quando finalmente riesci a prendere uno di questi mezzi pubblici, capisci cosa voglia dire il "calore dei napoletani": è il risultato ottenuto dalla presenza, simultanea, di centinaia di persone nello stesso vagone! La rete dei trasporti pubblici è ridotta molto male, ma guardando quella cartina così perfetta, mi sorge un dubbio: i disagi patiti dagli utenti, dovuti alla scarsezza dei fondi delle aziende di trasporto pubblico, non è che vengono "aggravati" ulteriormente per poter concedere la rete a qualche privato? Un "Italo" che, magari, risolve tutto? Anche perché la rete è... proprio bella!