sabato 4 maggio 2024

non risponde

Stiamo tutti perennemente incollati ai nostri smartphone, spesso anche solo per impegnare pochi attimi di attesa o anche per noia. Possiamo dimenticare tutto quando usciamo, però il telefonino no. Guai a chi ce lo tocca, il telefono è sacro e ce lo teniamo stretto. Ci sono immagini che immortalano persone in una sala, durante un qualsiasi convegno, che più che ascoltare, sono incollati con lo sguardo sul loro piccolo schermo a portata di mano. Durante i concerti, per noi che al massimo maneggiavamo un accendino durante una canzone emozionante (anni fa), sconvolge sempre vedere il pubblico che riprende tutto col proprio telefono, fornendo un’illuminazione particolare a tutta la sala. Se siamo protagonisti di un evento improvviso, una situazione particolare, la prima cosa che facciamo è quella di immortalarla con un video o una foto, utilizzando il nostro inseparabile compagno tecnologico. Buttiamo un occhio sui social ogni cinque minuti, ci scattiamo selfie a più non posso. Insomma, questo oggetto tecnologico è un’appendice della nostra mano, inseparabile. Dopo questa riflessione, per cui non temo smentite, mi sorge un dubbio, una domanda naturale: poiché stiamo sempre incollati al cellulare, perché, per dare una risposta a un messaggio, ci mettiamo ore? Lo so, si aprirebbe una discussione infinita sull’opportunità di certi messaggi, l’insistenza di certe persone e l’invasione della nostra privacy, ma, il più delle volte, ognuno di noi è assalito dal dubbio sui tempi di risposta. L’unica giustificazione che, sinceramente, non regge, é quella di dire: scusami non ho letto il messaggio perché ero impegnato. Perché sí, eravamo impegnati, però eravamo impegnati a guardare il telefonino…

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