mercoledì 5 agosto 2020

libro giallo - racconti brevi

Ho sempre sognato di scrivere un libro giallo. Col tempo però la voglia mi è passata: se ne scrivono troppi. Siamo pieni di commissari, vicequestori, carabinieri, poliziotti, anatopatologi, detective, magistrati e altri protagonisti che indagano, ormai manca solo che risolvano casi anche chi fa le pulizie in una caserma e abbiamo esaurito i protagonisti delle migliaia di gialli ( Thriller o Noir ) che riempiono le librerie. Confesso di avere una certa nausea dei tanti libri sul tema. Ho quasi l’impressione che, se un autore non sa cosa scrivere, risolve tutto con un bel libro giallo e il gioco è fatto. Per non parlare dei Serial Killer: ce ne sono un’infinità. La fantasia nel trovare la fissazione di turno del Serial Killer, credo che ormai sia in esaurimento, veramente non si sa più che patologia escogitare. Ma proprio ora che mi sono concentrato sull’idea di scrivere un bel romanzo, ecco che mi capita tra le mani un giallo con tutti i crismi. Inizio col precisare che non faccio parte di nessun corpo investigativo, non sono un investigatore privato, né faccio parte della magistratura o del mondo della sanità ( le autopsie mi fanno rabbrividire abbastanza ). Sono un semplice impiegato di un’azienda privata che col crimine non c’entra nulla. Lasciando perdere anche il sogno di voler scrivere un libro, sono una persona che vive tranquillamente la propria quotidianità senza nessuna trasgressione o avventura: sono un uomo tranquillo, anzi, lo ero. Sì, perché oggi mi trovo ad affrontare un caso di omicidio. Ritornato a casa dopo una normale giornata lavorativa, è avvenuto il fattaccio. Scena del crimine: stanza da bagno, corpo nella vasca, tredici coltellate, e dettaglio da non trascurare, porta chiusa a chiave dall’interno della stanza. L’ora del decesso, all’incirca, le 19.00. L’omicidio è stato scoperto anche da mia moglie, anzi, più precisamente, da mia moglie. Ora vi domanderete come scoprirò chi è l’assassino, e qui viene il bello: non lo so. Per esser più precisi, io lo so chi è stato, ma non lo posso dire. Non lo faccio per lasciare un po’ di suspense, ma proprio mi è impossibile. Perché? Semplice, il morto sono io. Ho scritto queste righe perché volevo avvisarvi che avrei potuto scrivere un bel libro giallo, se non fossi stato io la vittima. Addio.