domenica 26 febbraio 2012

giornali da sbullonare

Non solo vi è una difficoltà nelle vendite dei quotidiani. Non solo la pubblicità è appannaggio di pochi eletti. Non solo i contributi pubblici sono stati ridotti, mentre prima è stato consentito di mangiarseli a vecchi e giovani marpioni. Non solo questo, ci mancava anche il censore dei giornali. Dopo l'invito alla chiusura di due giornali cattolici, da parte di uno storico cantante nazional popolare, colpevoli di non pubblicar solo preghiere, ma di interessarsi della nostra epoca, ora abbiamo l'industriale sbullonatore. Un importante industriale italiano, probabile successore della Marcegaglia in Confindustria, ha dato ragione alla Fiat ( ormai fuori da Confindustria ) sull'azione di censura de L'Unità. Egli ha anche aggiunto, che se vedesse quel quotidiano in una bacheca di fabbrica, la sbullonerebbe con le proprie mani. Mamma mia, cosa spinge un industriale a fare ciò? E' così pericolosa la diffusione di un quotidiano? Se un operaio legge un quotidiano in fabbrica, smette di lavorare e chiede la socializzazione dei mezzi di produzione? Bombassei, questo è il nome dell'industriale sbullonatore, la pensa così. Vada per Sergio Marchionne, il manager in 'B'ullover, almeno quello non caccia solo L'Unità, ma anche i sindacalisti dalle fabbriche, ma Bombassei, che sbullona ci fa solo tenerezza. Un uomo che mira a diventare leader di una organizzazione importante, vede il mondo indietro di cinquant'anni, un mondo in bianco e nero. Bombassei lo vedo bene in un romanzo di Don Camillo e Peppone,  ma sinceramente al tavolo con il Governo ed i sindacati, gli imprenditori meriterebbero una persona un po' più seria.