giovedì 23 agosto 2012

racconti brevi...yellow

Sono nei guai. In tanti anni è la prima volta che mi succede. La questione è serissima: non so proprio come risolvere il caso. Eppure le canoniche duecento pagine sono passate. Tutte le volte, arrivati a questo punto, li riunivo, e finalmente sbrogliavo la matassa. Tutti insieme, in un salotto, in una hall di un albergo, su una nave da crociera, su di un treno e mille altri luoghi: riunisco i sospetti e risolvo il caso. Ora li ho intorno, ma di soluzioni non ne ho. Di risolvere il caso, potrebbe anche non interessarmi, ma se non trovo l'assassino, ho il timore che la scrittrice ci rimanga molto male. Per un personaggio, far arrabbiare il proprio autore, può costare tantissimo. La mia autrice è anche famosa, non ci metterebbe nulla a non mettermi più nei suoi libri, ed io non ho voglia di morire. È vero, mi sono distratto in queste duecento pagine, ma l'ambientazione non l'ho scelta io. Scrivere un giallo ambientato in un villaggio turistico ai Caraiibi, è stata un'idea della mia scrittrice. Un villaggio All Inclusive. Ho mangiato, ballato, ho fatto tutti gli sport ed ho conosciuto donne stupende. Ho tirato fino a tardi con litri di Cuba Libre. Il giorno dell'omicidio, stavo facendo la mitica gita negli atolli. Non è tutta colpa mia. Ora ho i quattro sospetti riuniti attorno a me. Mi guardano con paura, perché sanno che non sbaglio mai, e, tra poco, incastrerò l'assassino. Basta, non posso più aspettare, tirerò a sorte e poi inventerò tutto. Ormai, dopo una cinquantina di libri, posso anche improvvisare, tanto chi mi potrà contraddire? Poi c'è quello con la faccia da poco di buono: è l'assassino ideale! Mi guarda pure troppo per i miei gusti. È da quando siamo qui che mi fissa, ora lo sistemo per le feste. Ma che succede? Devo parlare io! Perché si è alzato ed ha incominciato a rivolgersi a tutti. Ora tutti mi guardano esterrefatti, ma non possono credere ad uno con la faccia di assassino! Urlo che non sono stato io, che quello ha inventato tutto! Ero in gita nell'atollo, ho l'alibi di ferro. Sono io che risolvo i casi. Sono io il più bravo detective del mondo! Neanche finisco di urlare, che sento lo scatto delle manette ai miei polsi. Non sono stato io! Non l'ho uccisa io! Era la mia amante, come potevo ammazzare chi mi ha tanto amato! Ero in gita sull'atollo, ho ancora quel corallo che ho staccato per ricordo...guardate! Nulla! Ora non vedo più niente e non sento più. Sono chiuso nel buio dell'inferno in cui restano per sempre i personaggi soppressi. Non ci sarò più in nessuna pagina. L'inchiostro che mi dava la vita non scriverà più di me. Addio!