mercoledì 30 maggio 2012

Giorgio, non sono d'accordo

Caro Giorgio ( tra compagni ci si da del tu ), questa volta non sono d'accordo. 
Io alla Repubblica ci tengo tanto, questo non è in discussione, e, credo, che festeggiarla, sia un evento importante ed utile. Ma non sono d'accordo sulla decisione che hai preso: la festa del 2 Giugno non è fatta solo di parate militari, anzi, deve essere soprattutto la festa per ricordare che l'Italia è una Repubblica, dopo esser stata divisa, monarchica ed anti-democratica. 
La Bandiera, l'Inno, la Democrazia, meritano di essere festeggiati nel migliore dei modi, ma questo 2 Giugno 2012 è cosa diversa. Siamo nel pieno di una crisi economica che ci fa vivere giorni difficili. Siamo nel pieno di una ondata qualunquista ed anti-partitica che non ha precedenti. E, se non bastasse, ci si è messo anche il terremoto! Vittime innocenti, gente che ha perso la propria casa, attività economiche bloccate ed un sentimento di solidarietà che unisce tutti gli italiani. Quetso sentimento di forte solidarietà è la vera Festa della Repubblica; i cittadini italiani si uniscono al dolore di una parte del nostro paese e crecano di rendersi utili.
Insieme a questo nobile sentimento, si è fatta avanti la proposta di non effettuare alcuna parata militare per il 2 Giugno, qualcuno aggiunge per devolverne i fondi spesi a favore delle vittime. Insomma, dall'Italia, insieme ad una forte solidarietà, si è fatta strada una richiesta, che non credo sia contro il sentimento repubblicano, anzi. Giorgio, te lo dico da compagno e da cittadino italiano, annulla la parata, e dai un segnale forte di come la massima Istituzione sia vicina agli italiani.
Ad esser sincero, non ce la faccio più a sentire tutti questi populisti gettare fango sulle Istituzioni:, non ce la faccio più a sentir parlare di "Casta", facendo di tutta un'erba un fascio. Non voglio nuovi "Guru" che predicano bene e razzolano male. La sfiducia strisciante ci farà più male di uno Spread stellare! Giorgio, non prestare il fianco a chi vuole, in cuor suo, che la Repubblica possa annegare tra mille individualismi e nuove forme totalitarie. Giorgio, te lo dice un cittadino che crede nell'Italia e nella democrazia: ripensaci!

mercoledì 23 maggio 2012

peccato per la barba

- Pensi che vada bene?
- Certo capo!
- Ma se racconto la barzelletta sulle suore che...
- NO!!
- Vabbè, c'ho provato! Però una barzelletta ogni tanto ci vuole...
-...No! Ci vuole sarcasmo, parolacce, satira e tanto qualunquismo!
- Una barzelletta...
- No! Le barzellette no! Fino ad ora la gente ci ha creduto: piazze piene, internet, blog e tante parolacce...contro la casta!
- Ma una sola...
- Le barzellette sono per spettacolini televisivi, capo. Lei deve essere "anti-televisivo"! Si ricordi della rete...
- Che palle!
- Lei, fino ad oggi, ha fatto tutto benissimo: anti-casta, sollevazione del popolo...tutte cose che hanno dato risultati grandiosi! Non rovini tutto proprio adesso, siamo ad un passo dalla vittoria finale! I comunisti sono spacciati anche questa volta!
- I comunisti! Se solo sapessero cosa ho combinato...li ho spiazzati alla grande!
- Capo, lei è sempre il migliore!!!
- Sì, però, c'é un solo problema...
- Quale?
- Questa cavolo di barba! Vabbè i riccioli, che ho sempre desiderato, ma questa barba non la sopporto proprio!
- Capo, ma lui è così, e li abbiamo fregati tutti, mica vuole far scoprire il travestimento proprio ora? Almeno si accontenti del fatto che il movimento si chiama "Cinque" Stelle...
- Bello vero? Cinque... e non hanno capito niente!!
- Capo, lei è un genio!
- Se non fosse per la barba, direi che è tutto perfetto...grazie Gianni! Anzi, la sai quella della ragazza che...
- Capo! Niente barzellette! Grillo non le direbbe mai!
- Poverino, peccato che lo abbiamo dovuto...insomma, che non c'è più...ma nessuno lo ha capito...Grazie Gianni! Anzi, dì ad Angelino che ora  fa parte della casta...se ne andasse al diavolo anche lui!
- Dottore, sarà fatto! La saluto e mi raccomando, domani deve chiamare Pizzarotti, per i complimenti.
- Lo chiamo, lo chiamo, però questa barba mi dà troppo prurito...
Silvio salutò il suo antico amico e si appisolò...anche questa volta aveva in mano il paese...peccato per quella barba così fastidiosa...

martedì 15 maggio 2012

leva obbligatoria

Era da tempo che ne volevo scrivere. E' difficile spiegare ad un ventenne che cosa fosse la Leva Obbligatoria. Non è passato tanto tempo da quando è stata abolita, ma ormai, le generazioni passano così velocemente. La cosa più strana da spiegare è che, prima di fare l'esperienza militare, tutti volevamo evitarla. Chi ci riusciva, era considerato un fortunato. I motivi più strani e le conoscenze più improbabili potevano fartela evitare. Si davano persino esami universitari per dilazionare il fatidico momento della partenza ( bastava un esame all'anno...). Quindi occorre partire da questo: buona parte di noi le ha provate tutte per non fare "il militare". Ora però occorre spiegare per quale strano motivo, tutti coloro i quali sono "partiti per il militare", rimpiangono quei momenti. E' veramente difficile raccontare ad un ragazzo di oggi questa grande contraddizione. Ci provo attraverso le parole che mi vengono in mente pensando a quei giorni: legami, maturità, solidarietà, crescita, amicizia, rispetto e responsabilità. In quei giorni il contatore della tua vita si azzerava, sapevi che per un anno, avresti dovuto ricominciare da zero, seguire delle regole e condividere le tue giornate con altri, che in fondo, difficilmente avresti incontrato sulla tua strada. Ho avuto la fortuna di mettermi alla prova e di vivere quel periodo così particolare. Ho avuto la fortuna di capire chi ero. Oggi forse ciò accade facendo altre esperienze, non giudico la fine della Leva Obbligatoria, ma penso che quell'anno di "azzeramento" servirebbe a tanti.