domenica 11 marzo 2012

che pallone sei?


Nella mia adolescenza, ed anche prima, ci si riconosceva in base ai palloni con i quali si giocava. Il grado di sfiga di un ragazzino lo si misurava in base al pallone che possedeva e col quale partecipava ai giochi, prevalentemente, di strada. Se un coetaneo portava un Super Tele, era sicuramente un grande sfigato, come del resto lo era il pallone in questione. Il Super Tele non era un vero pallone, ma un vero attentato alla teoria dell'aerodinamica, il boicottaggio di tutte le leggi della fisica. Un calcio a quel pallone provocava traiettorie improbabili, era come colpire una piuma, come dare un calcio ad una bolla di sapone. Quel pallone non andava a vento, era proprio il vento fatto pallone! Poi c'era il bambino del Super Santos. Premesso che il Super Santos poteva avere forme diverse ( per motivi inspiegabili ), chi lo portava era un bambino che oggi definiremmo "del ceto medio"...era un bambino normale, con un pallone ragionevole. Ma il vero eroe era il bambino che possedeva il "mitico" Tango! Il più invidiato ed il più invitato. Avere un amico col Tango era come avere un tesoro. Invitavi il bambino col Tango, anche se aveva i piedi storti. Ma come? Quello ha i piedi storti e tu lo chiami a giocare? Sì, tiene i piedi storti, però "tene 'o Tango!!". Io ho avuto la fortuna di giocare con tutti e tre i tipi di pallone...però col Super Tele tiravo alla grande...sarà perché era il mio pallone...