lunedì 1 aprile 2013

la purezza e il peccato

Il risultato elettorale ci ha consegnato una Camera con una maggioranza assoluta ed un Senato dove la coalizione di centrosinistra ottiene solo una maggioranza relativa. Per ottenere la fiducia occorre che ai voti del centrosinistra se ne aggiungano altri. Nasce da questi dati oggettivi la necessità di trovare consensi fra forze politiche diverse, su di un programma preciso, per traghettare il paese verso il cambiamento. Dopo l'esperienza dolorosa del sostegno al Governo Monti ( quanti voti ha perso chi lo ha sostenuto? Tantissimi ) occorre dare una svolta seria alle politiche fin qui adottate, e questo è un altro dato oggettivo che ci consegna il voto degli italiani: basta austerità, basta far pagare ai soliti noti e basta con i privilegi, eticamente incomprensibili, del mondo politico. Il centrosinistra ha posto all'ordine del giorno un programma in otto punti, che mirasse ad un sostegno di un Governo per il cambiamento: se sovrapponiamo i provvedimenti contenuti negli otto punti, al programma dei venti del Movimento cinque stelle, si ottiene un minimo comun denominatore, che può consentire una convergenza. Questa occasione, fino ad oggi, non è stata accettata dal M5s, anzi, nel rifiutarla, la risposta è stata una caterva di insulti nei confronti di chi l'ha proposta. La politica è fatta di compromessi, spesso al ribasso, ma in questo caso, credo, che si stia perdendo una grande occasione per svoltare seriamente nelle politiche fin qui adottate in Italia. Il rifiuto ad approfondire i punti di convergenza ha portato un risultato di stallo e, cosa ancora più triste, ha portato al ritorno dei soliti noti. Purtroppo questa è la situazione che ci consegna il rifiuto di qualsiasi dialogo, nel solco della ricerca di una "purezza" politica, che paga in termini elettorali, ma che fa pagare un costo elevato al paese. Oggi ci ritroviamo Monti & Fornero, mentre avremmo potuto avere Ministri nuovi con programmi innovativi. Oggi ci ritroviamo dieci saggi, rigorosamente di sesso maschile, mentre avremmo potuto avere un Governo in carica "controllato" dal Parlamento più "femminile' che la storia italiana ricordi. Il rifiuto di collaborare col centrodestra è un macigno pesante, ma è il frutto di una analisi seria degli ultimi anni: la destra italiana ha causato gran parte dei problemi attuali e la sua politica gira tutta intorno ad un salvacondotto del suo unico proprietario. L'altro proprietario ( dal non statuto che esiste nella realtà, è scritto che Grillo ne è proprietario ) preferisce non sporcarsi le mani e, nei fatti, consegna il paese nelle mani dei soliti noti, per poter continuare a riempire piazze rivendicando la propria purezza. Peccato.