lunedì 26 marzo 2012

c'era una volta il coccodrillo

Fino a qualche anno fa, quando veniva a mancare un personaggio pubblico, fioccavano i "coccodrilli", ossia dei commenti sulla vita dello stesso. Si narra che nelle redazioni dei giornali, fossero conservati migliaia di coccodrilli pronti all'uso. In fondo a tutti capiterà di lasciare questo mondo. Il personaggio pubblico aveva questo vantaggio: una volta passato a miglior vita, già era pronto un commento sulla sua opera. La caratteristica del coccodrillo era di essere un commento ed un ricordo positivo sull'opera del protagonista. Se c'era da ricordare qualcuno, lo si faceva con ricordi positivi, al contrario,  si preferiva il silenzio, Difficilmente accadeva che si esprimessero critiche. Un modo ipocrita? Un po' sì, ma, comunque, una forma di rispetto per la morte. Ultimamente le cose sono cambiate. Chi commenta la scomparsa di qualcuno, lo fa spesso con astio. Ho letto dichiarazioni aberranti alla morte di molti personaggi: Bocca attaccato dai meridionalisti, Scalfaro dalla destra, Dalla dai benpensanti, Tabucchi dagli imbecilli...non c'è defunto eccellente che non abbia ricevuto critiche post mortem! Non voglio ritornare ai coccodrilli "scongelati", però desidererei che chi ha da fare critiche, le faccia prima, dopo si deve solo rispettare la persona che non c'è più. Al massimo si può restare in silenzio. Gli uomini si possono attaccare e criticare, quando possono difendersi. Appena morti, lasciamoli in pace, rispettiamo almeno il dolore dei loro cari.