sabato 14 gennaio 2017

senza voltarsi indietro

Ero nel pieno di una battaglia di "civiltà" per difendere tanti cittadini onesti vessati da decisioni assurde prese dalle compagnie assicurative su buona parte dei territori meridionali. Era iniziata una fase nuova della mia vita: un assicuratore "incazzato" con il proprio settore. Qualcosa però andava fatta, non era tollerabile che interi territori venissero abbandonati in virtù di una lampante discriminazione territoriale. Era l'inizio di una guerra contro le discriminazioni assicurative al Sud ed io cercavo di portare un contributo minimo, ma molto determinato, affinché le cose potessero cambiare. La lotta era fatta di iniziative pubbliche, denunce, proteste, nascita di movimenti e tanta informazione sui social. Proprio sui social, un giorno, mi arrivò un messaggio: "sono Massimo Congiu, responsabile del sindacato agenti Unapass, e sono al vostro fianco!"
Fu molto emozionante sapere che anche gli intermediari erano al nostro fianco, era un riconoscimento importante per tutto quello che stavamo facendo. Oggi posso dirlo, quando arrivò quel messaggio, mi emozionai davanti allo schermo del computer, leggevo e scendevano un po' di lacrime. Stavo facendo qualcosa di molto rischioso per chi, come me, lavorava nel settore assicurativo e quel messaggio di Massimo mi dava la forza per andare avanti. Da allora con Massimo ci siamo incrociati più volte, finchè non fondammo insieme una nuova associazione di consumatori, complice un altro sognatore, Fabrizio Premuti. Oggi mi ritrovo il libro di Massimo tra le mani, un'altra forte emozione. Una testimonianza della sua lotta contro la malattia, la sua forza e la sua determinazione per vincerla. Dalla scoperta della malattia alle varie fasi delle cure, al racconto del cammino di Santiago, fino al capitolo in cui viene fuori la professione di "assicuratore". La cosa che mi ha colpito un po' di più ( il libro è un crescendo di emozioni ) è quando Massimo ricorda la domanda che di volta in volta poneva ai medici: "ed ora cosa mi aspetta?" e la risposta più toccante: "Congiu, lei è un appassionato ciclista ebbene non scenda mei da quella bici anche nella vita, continui sempre a pedalare, come ha fatto fino ad ora, senza mai voltarsi indietro".
Quindi, dopo essermi emozionato davanti a un computer, ora l'ho fatto davanti a un libro, tutta colpa di Massimo, il ciclista che pedala senza voltarsi indietro.

Per ordinare il libro "A me non può succedere" di Massimo Congiu: Clicca qui
( l'intero ricavato del libro sarà devoluto all'associazione onlus StareAccanto - amici dell'oncologia medicadel Policlinico A. Gemelli )

sabato 7 gennaio 2017

Napule è mille culure


- Robe' te piace 'o presepe?
- No Giggino, voglio 'a zuppa 'e latte!
...sinceramente Eduardo avrebbe potuta scriverla così se avesse letto certe dichiarazioni.
Lo stesso Eduardo avrebbe subito le stesse invettive se avesse detto "fuitevenne" oggi? 
C'erano una volta dei grandi napoletani, come Pino e Massimo, che giravano il mondo  spiegando che non eravamo solo "pizza e mandolino". Non negavano i problemi ma volevano una Napoli senza stereotipi. Oggi Giggino e Robertino vedono tutto bianco o tutto  nero. Napoli è mille culure. Bisognerebbe lavorare insieme per farne emergere i colori più belli.
Cari Giggino e Robertino, Napoli meriterebbe ben altre discussioni. Chiedete scusa alla città e fate meno chiacchiere.

venerdì 6 gennaio 2017

un po' di più

In una società consumista, com'è quella in cui viviamo da anni, ti aspetteresti che il consumatore venga considerato il protagonista assoluto: le aziende dovrebbero coccolare e privilegiare la fonte del proprio guadagno, rispettarne i diritti e metterlo al centro di mille attenzioni. In una società consumista, dovrebbero esserci provvedimenti e norme che non solo tutelino il "cliente" ma anche che lo mettano in condizioni di poter spendere. Purtroppo viviamo da anni in società che non solo bistrattano il consumatore ma che non fanno nulla per tutelarne ed aumentarne le risorse economiche. La difesa dei diritti dei consumatori passa dunque da un lavoro di controllo dei mille trabocchetti in cui può incappare il cittadino consumatore ma anche dal promuovere provvedimenti che ne migliorino le condizioni economiche. Un'associazione di cittadini consumatori ha un compito impegnativo e duro: controllare, ascoltare e agire in difesa dei consumatori. Aver scelto di essere liberi e indipendenti ti offre il vantaggio di non dover dare conto a nessuno delle tue azioni, ma ha l'enorme svantaggio di non avere le risorse economiche per esser radicati sul territorio. Tutto il lavoro di Konsumer si basa sul volontariato e lo spirito di servizio dei propri associati. Quando pensi ai motivi che ti spingono a fare il volontario Konsumer, vien fuori la voglia di fare qualcosa per i tuoi concittadini, la voglia di mettere a disposizione degli altri quel briciolo di conoscenze professionali che hai acquisito negli anni. Occorre far sentire la propria voce e difendere i diritti dei consumatori, occorre spingere affinché si fermi l'impoverimento di gran parte della nostra società. In una società consumista, deve esserci il consumatore al centro, non più vessato e spennato, ma rispettato e reso consapevole dei suoi diritti. In una società moderna non può esser consentito che tanti siano ai margini. Un'associazione libera e indipendente ha il dovere di esser protagonista, tutti noi dobbiamo sentire la responsabilità di poter dare il nostro contributo affinché ciò accada. Da società consumista si potrà finalmente arrivare ad una comunità in cui siano chiari e rispettati i diritti e i doveri.
Konsumer è nata perché alcuni di noi hanno scelto di non dire che semplicemente questa società non ci piace, ma per dare un contributo attivo affinché, questa società in cui viviamo, possa piacerci un po' di più. Un po' di più, costa molta fatica, ma dà tante soddisfazioni. Grazie a tutti gli associati Konsumer, per quel po' di più che fanno concretamente per i consumatori.
Articolo contenuto nel numero 45 di InfoKonsumer: Scarica da qui
Video del mio intervento sulla Rc Auto: Clicca qui