domenica 8 novembre 2015

bandiere proibite

Avere a cuore la propria storia, rispettarne le origini, non ha mai fatto male ad un popolo, anzi, lo rende consapevole della propria forza. Una bandiera può significare tutto ciò, ma non può bastare per autoassolversi dalle tante colpe che pure ci sono state. Non esiste un popolo puro ed un invasore cattivo. L'orgoglio di cosa eravamo serve a guardarci dentro e lottare per rispettarne la storia. C'è chi con una bandiera pensa di rifarsi una verginità e poi non far nulla. Proibire l'esposizione di quella bandiera in uno stadio è un'azione sciocca e fa il gioco di chi si ferma ad essa, provoca in questi chiacchieroni un'altra dose di vittimismo. C'è chi invece avrebbe esposto questa bandiera per svegliare un popolo che deve reagire, consapevole della propria storia, per un futuro diverso. Parlare di Sud e di Napoli, può essere chiacchiera inutile oppure progetto per crescere e unirsi. La bandiera borbonica non serve per dire "viva 'o rre!" ma serve per dire "io so chi sono!". Allo stadio si leggono le peggiori nefandezze e non credo che un simbolo storico possa arrecare disturbo alla quiete pubblica. Al Sud non ci salva una bandiera, ma sequestrarla fa solo il gioco del vittimismo che tanto ci ha inguaiato negli anni, molto più degli invasori. Il simbolo che avrebbero esposto migliaia di cittadini, non incita all'odio, non oltraggia gli altri, non fomenta la violenza. Quelle bandiere non avrebbero portato messaggi negativi, e sarebbe stata una delle rare volte in cui ciò sarebbe accaduto in uno stadio.