mercoledì 31 luglio 2013

iscritti al pd

Mi sono sempre interessato alla politica, pensando che i problemi di questo mondo non potessero non riguardare anche me. Fin da adolescente ho guardato con favore e con spirito critico l'esperienza di quella grande comunità che era il Pci. Mi sono sempre sentito di sinistra credendo nella giustizia sociale e nei diritti. Ho votato Pci sentendomi un simpatizzante ma non ho mai preso la tessera. Ho votato Pds ed anche in quel caso, non ne ho preso la tessera. Quando ha perso la P, diventando Ds, l'ho votato ma non mi sono tesserato. È nato il Pd, l'ho votato, ho partecipato alle Primarie ( votando Bersani ), ma non ho voluto prendere la tessera. Perché? Perché, secondo me, la tessera vuol dire impegno concreto. La militanza non è una cosa facile, l'impegno deve essere serio: il militante è una persona che agisce e opera, impegnandosi per il proprio partito. Aver la tessera per non far nulla, non l'ho mai reputato giusto. Volevo essere anche libero di dissentire e di non sentirmi troppo legato, per scoprire, semmai, che proprio il mio "non legame" mi ha reso sempre fedele al "Partito". Chi prende una tessera deve contare ed essere rispettato, poiché, è parte attiva di una associazione. Con la tessera, non solo aderisce al partito, ma ne diventa anche proprietario. Forse il non aver preso la tessera è stato il mio modo di rispettare chi compiva questa scelta. Per me un tesserato, di una libera associazione, va rispettato sempre. In questi giorni si discute se sia giusto o meno, concedere l'opportunità di votare gli organi dirigenti del Pd, anche ai simpatizzanti. È una cosa un po' strana: far parte di una associazione in cui, quando si deve decidere chi la presiede, sono chiamati a decidere anche chi non ha voluto farvi parte. Non mi suona bene, c'è qualcosa che non quadra. Leggo lo statuto del Pd ed ho conferma che questo era lo spirito del nuovo partito: concedere a tutti la possibilità di decidere chi deve guidare il Pd. Siamo nel paese in cui i movimenti politici sono di "proprietà" dei propri leaders, soggetti politici in cui decide solo il padrone, e l'unico partito "democratico", di proprietà degli iscritti, fa prendere le decisioni più delicate, anche ai non iscritti. Oggi ho un motivo in più per continuare a non iscrivermi: non prendo la tessera perché non servirebbe a nulla...