- Cari colleghi, inauguro il nostro primo consiglio dei ministri. Il compito che ci attende è arduo ma credo che col nostro impegno riusciremo a dare un ottimo servizio al paese. Bene, detto ciò, voglio mettere in chiaro immediatamente che qui comando io.
- Ma non si era detto che era il governo di tutti?
- Sì, parafrasando il detto “tutti per uno, un su tutti!”
- Ma non era proprio così...
- Sarà così.
- Presidente! Posso chiederle una curiosità
- Dì pure Di Maio
- Cosa prova ad aver firmato tutte quelle banconote?
- Stanchezza
- Porca miseria! Allora è vero?! Le ha firmate tutte a una a una!
- Ora però passerei al primo provvedimento. Farò un Dpcm sulle banche
- E ti pareva!
- Da oggi ogni documento, ogni prestazione e ogni sevizio saranno richiesti ed erogati dagli sportelli bancari
- Pure la carta d’identità?
- Pure. Atto di nascita, residenza, stato di famiglia, richieste previdenziali...
- E sì, pure per fare benzina...
- Bravo! Gli sportelli bancari potranno erogare anche i carburanti.
- Manca solo che per sposarci occorra farlo in banca!
- Vedo che hai capito. Anche i matrimoni si faranno in banca
- Sì, così invece del riso butteranno le monete...
- Uniti per sempre finché banca non vi separi! Nel caso per i divorzi ci rivolgiamo allo Ior, la banca del Vaticano.
- Bravi! Ora sì che ci capiamo! Il paese finalmente sarà in mani sicure! Direi che per oggi è tutto. Ricordatevi che qualsiasi dichiarazione dovrà essere autorizzata da me e se trasgredite vi blocco i conti correnti.
- Sissignore!!
- E adesso andate in pace, il consiglio è finito!
- Sia lode a te o...
- Ma mica è una messa! Andate e non fate guai!
- Posso chiederle una cosa?
- Dimmi Brunetta
- Ma come ha fatto a metter d’accordo tutti?
- Semplice, è bastato fargli vedere i conti che pensavano di tenere segreti, i loro conticini sparsi nei paradisi fiscali. Caro Giorgetti anche quei famosi 49 milioni, ero pronto a spostarli per finanziare un paio di ONG del mediterraneo...