sabato 17 ottobre 2020

imbarazzo - pensieri del Sabato

Ho pubblicato un libro e la cosa più imbarazzante è che volendo farlo leggere a tanti, mi sono messo a pubblicizzarlo - in maniera molto artigianale - sui vari social. Preciso che sostenere di aver pubblicato è diverso da “esser stato pubblicato”, e umilmente faccio parte della prima categoria: gli autori fai da te. Non c’è nessun editor o casa editrice che ha scelto di pubblicarmi, insomma me lo sono pubblicato da solo con una procedura che tutti possono seguire. Quindi il primo imbarazzo è nel dire che il mio libro è autoprodotto e che comprarlo è veramente un atto di fiducia. La seconda cosa imbarazzante è quella di pubblicizzare la cosa, come se un libro fosse una saponetta. La migliore pubblicità sarebbe quella di dire: ho buttato giù in questi anni un po’ di riflessioni e qualche breve racconto, se vi va, potete leggerle nel libro. Ecco, questo sarebbe meno imbarazzante. Anzi, dopo aver letto il libro, inviterei tutti a lasciarlo su una panchina, in una sala d’attesa, sul sedile di un autobus o altri posti in cui possa capitare che qualcuno, preso dalla curiosità, lo possa prendere e leggerselo con calma. Scritto questo (altra pubblicità?) mi sento meno imbarazzato e più libero di dire: è uscito il mio libro!!!


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