sabato 11 agosto 2012

racconti brevi...black

E poi rimango in silenzio. Uno sguardo. Di nuovo silenzio. Non ho più nulla da offrire alla tua bellezza. Rimango in silenzio. È l'unica reazione razionale all'evento più bello del mondo: il tuo sorriso. Non ho la forza di aggiungere altro, perché, in fondo, non c'è nulla da aggiungere. Così ebbe inizio tutto: lei sorrideva davanti ad uno sguardo da ebete. Inutile aggiungere che quell'ebete ero io. La cosa peggiore è che quel sorriso non era per me. In effetti, quel sorriso non era per nessuno. Rimasi in silenzio per alcuni minuti, mi sembravano un'eternità, come eterno sarebbe rimasto quel sorriso. Ma non potevo rimanere per troppo tempo fermo davanti a lei. Giusto il tempo per sentirmi felice per tanta grazia. Ripresi a camminare, ma, dopo alcuni passi, tornai indietro. Mi fermai di nuovo lì davanti. Quel sorriso lo avrei ricordato tutta la vita, come non avrei mai più scordato ciò che mi disse quell'uomo, così distinto, inginocchiato lì vicino. Aveva tutte le ragioni di questo mondo, non sarei dovuto tornare indietro. Tornare a fissare una donna che neanche conoscevo, era poco educato. Mi scusai e mi allontanai per sempre. Non avrei mai più rivisto quell'espressione di gioia, fissata in eterno su quell'immagine. Che riposi in pace, sarà stata una donna bellissima. A me piace immaginare la vita di tutte quelle persone ormai lontane. Passeggiare in un cimitero non è così triste come sembra, vedi gente triste davanti ad immagini di persone sorridenti. La cosa pazzesca è che proprio quelle sorridenti dovrebbero essere le più tristi. Non esserci più non è una cosa da star troppo allegri. Finito quel giro, arrivai finalmente davanti al mio obiettivo. Feci tutto per bene, non persi tempo, riuscii perfettamente nella mia missione. Tornando a casa mi resi finalmente conto che la vita è appesa ad un filo, ed io, quel giorno, lo avevo spezzato. Signor giudice lo ammetto, sono stato io a fare quel macello. Ho agito da solo, nessuno mi ha aiutato. Mi assumo tutte le responsabilità del caso. Ora però vorrei tornare in cella, ho due foto da scattare ai miei compagni: hanno ancora poco tempo per sorridere.