mercoledì 27 maggio 2020

infallibile - racconti brevi

Lei sì che sapeva come fare. Aveva sempre avuto una forte determinazione nel risolvere qualsiasi tipo di problema, anche il più difficile ma, soprattutto, aveva sempre sciolto ogni tipo di dubbio con una fantasia fuori dal comune. Quel giorno però tutto le sembrava grande, insormontabile, di difficile soluzione. Non era proprio la giornata giusta. Eppure da sempre tutto per lei aveva una soluzione: sul lavoro o nella vita privata era infallibile. Quando in azienda c’era qualcosa che non andava chiamavano lei. Quando doveva districarsi tra gli ostacoli e le trappole della vita era insuperabile ed anche indispensabile per chi avesse avuto bisogno di una mano. Sempre sicura, mai un dubbio, e quella sensazione di infallibilità che l’accompagnava da sempre. Era famosa per la sua dote di non farsi fregare mai da nessuno, riusciva a scansare trappole e scoprire inganni.  Ma ora no, non le veniva in mente nessuna soluzione. Forse era dovuto a quella pigrizia che da qualche giorno l’aveva trascinata nel baratro di quel comodo divano. Sprofondarci sopra le era subito sembrato un gesto meraviglioso. Il tempo sembrava fermarsi appena i suoi occhi si posavano su quel comodo divano. Non si era mai concessa un vizio ma, guardando quel divano, aveva iniziato a comprendere cosa può provare chi ne diventa schiavo. Improvvisamente comprese cosa provasse un fumatore incallito, un tossicodipendente, un alcolizzato, uno spettatore di Barbara D’Urso. Il dramma era che la cosa non le dispiacesse affatto, anzi. Ma quel giorno proprio non riusciva a sbrogliare quella matassa, eppure era una questione semplice. Dove era finita la donna che in pochi secondi evitava qualsiasi trappola? Domandandoselo continuava a starsene stravaccata su quel morbido divano. Sentirsi come un bambino in culla che sotto la copertina, pensa che il mondo sia solo quello, inconsapevole di tutto ciò che c’è fuori la stanzetta. Che rilassamento. Che dolce sensazione. Ma quel problema andava risolto, era una cosa troppo importante. Prese un foglio e una penna ( meno male che aveva il tavolinetto vicino ) e iniziò a scrivere. Era un metodo infallibile per risolvere l’arcano. Iniziò a scrivere, malgrado la fatica di riportare tutto su quel foglio, riuscì a schematizzare la questione: tutto le fu più chiaro. Si illuminò. Rilesse ciò che aveva scritto e finalmente capì del grosso errore che aveva commesso: se il divano che aveva acquistato, per trecentosessantaquattro giorni all’anno era oggetto di sconti, promozioni, liquidazioni e rate in omaggio, perché mai, era riuscita a comprarlo nell’unico giorno in cui costava a prezzo pieno? Come era potuto accadere? Richiuse gli occhi pensando agli architetti della qualità che, in quell’unico giorno, avevano deciso di farsi pagare senza sconto, sentendosi per la prima volta in vita sua un’emerita idiota.