sabato 11 febbraio 2012

oh! Non ci avevo pensato!


...Quante volte ho esclamato questa frase? Tutte le volte che leggevo Il Manifesto. Da anni, la lettura di questo quotidiano, mi ha fatto aprire la mente e, soprattutto, mi ha fatto analizzare le cose da una prospettiva originale. La lettura di questo quotidiano è stata sempre un piacere: il piacere di confrontarsi con un modo mai banale di vedere la realtà. La cosa che più mi ha colpito, nei commenti di molte persone, alla notizia di una probabile chiusura de Il Manifesto, è stata la premessa: pur non condividendone spesso ciò che scrive, vorrei che non chiudesse. Allora mi è venuto in mente che, ultimamente, leggendone gli articoli, non mi è più partita la solita "esclamazione". Non ho più pensato che ciò che leggevo era una diversa visione ( originale ) della società. Negli ultimi tempi, chi scrive su Il Manifesto, si è "ammosciato". E se ti ammosci, non esistono contributi che ti possano tenere in vita. Sentirsi dire che, malgrado non si sia d'accordo, la chiusura andrebbe evitata, è una sconfitta. Vorrei che Il Manifesto continuasse a vivere, per continuare a portare una visione originale della società. Un quotidiano mai banale, che incida sulle convinzioni di chi lo legge. Un quotidiano che ti faccia riflettere e che ti faccia anche dubitare delle tue certezze. Il Manifesto vivrà di più, non solo se ci impegniamo ad acquistarlo in edicola, ma anche se, leggendolo, ci sentiremo un po' più ricchi.