Esistono luoghi della mente e luoghi del cuore, spesso coincidono ma, molto più spesso, non coincidono con la realtà. Poi chi l’ha detto che le fantasie debbano per forza realizzarsi, anzi se così accadesse non sarebbero più fantasie e perderebbero tutto il loro fascino. Per esempio, quando penso a cosa farei in questo momento, immaginerei una spiaggia soleggiata, un mare turchese ed io che ci passo un’intera giornata sorseggiando un bel drink. Se si realizzasse nella vita reale, proprio adesso, non sono sicura che mi piacerebbe: troppo caldo non lo sopporterei, il mare turchese mi metterebbe una gran fame e il drink mi farebbe aumentare il borbottio allo stomaco, fuggirei. Ecco, la fantasia mi fa godere di sensazioni positive, se la realizzassi la vivrei con disagio. La stessa cosa la provo vedendoti: nella fantasia sei la cosa più bella che c’è, nella realtà sei quello che sei, perciò ho voglia di fuggire.
Con queste parole, scritte con una calligrafia impeccabile, te ne sei andata da me. Una lettera lasciata sul tavolo in cucina - neanche in evidenza, come se fosse una cosa poco importante - per spiegare la tua fuga definitiva. L’ho riletta spesso durante questi anni e l’ho fatto proprio quando avevo bisogno di non illudermi troppo, quando le cose che stavo vivendo sembravano un sogno e avevo bisogno di un tuffo nella realtà. Negli anni ho imparato a non illudermi, vivendo in maniera fin troppo razionale. Oggi ti ho rivista e quando ti ho chiesto come avessi vissuto gli ultimi anni, ti chiedo perdono per la reazione che ho avuto. Giuro che non l’ho fatto apposta, è stato un gesto istintivo, un’azione irrazionale. Però ti chiedo di comprendere la questione, non dico la reazione, che purtroppo è stata fin troppo esagerata. Lo so che non potrai perdonarmi, soprattutto per il motivo che ti è praticamente difficile rispondermi. I medici hanno detto - non certo a me che sto chiuso qui - che forse ce la farai ma che il colpo è stato forte. Però vorrei che tu possa sapere che l’hai voluto tu.
- Quindi, come hai passato gli ultimi anni?
- Ma che dire, ho fatto una vita un po’ monotona, ho vissuto a Zanzibar, con una casa sulla spiaggia, sorseggiando drink e guardando il mare..
Se avessi avuto un altro oggetto fra le mani e non un martello, forse adesso staresti un po’ meglio e mi perdoneresti. Credo.