giovedì 24 luglio 2014

Tariffa Italia, Rc Auto senza inutili discriminazioni



Inizio dando una notizia che forse non tutti sanno: in Italia la tariffa Rc Auto è unica. Le differenze sono date dai parametri di personalizzazione del  premio: dei moltiplicatori che si applicano sulla tariffa. Questi parametri incidono sulla tariffa in maniera percentuale, aumentando o diminuendone il premio finale. Primo parametro: la classe di merito ( la fotografia della storia assicurativa dell’assicurato ). La personalizzazione prosegue sul veicolo assicurato: tipo di veicolo, tipo di utilizzo,  cilindrata ed alimentazione. Poi si passa alla personalizzazione basata sul proprietario del veicolo: persona fisica o persona giuridica, professione, età.
Ma il parametro che più incide sulla tariffa è la residenza dell’assicurato. Più precisamente il CAP di residenza. Il CAP che io definisco il CAPPIO al quale rimangono appesi gli assicurati perbene in base ad una condanna, spesso preventiva, messa in atto da un sistema assicurativo ormai sballato. Il parametro residenziale è calcolato in base a delle statistiche sul numero di sinistri che si verificano nelle varie zone d’Italia. E qui viene il bello ed il brutto della faccenda: residenza e statistiche sono un serpente che si morde la coda. Ecco due esempi semplici per comprendere meglio a che livello di distorsione siamo arrivati.
Immaginiamo di trovarci in presenza di un cittadino napoletano, il Signor Ferrante, che nella sua carriera assicurativa è stato un vero disastro, insomma è un cattivo guidatore, sfortunato ed anche un po’ imbranato. Il Signor Ferrante , tra alti e bassi, malgrado da anni sia assicurato, è rimasto in una classe medio alta: una bella settima classe. Ogni tanto incontra gli amici al bar e confronta la sua situazione assicurativa con l’amico Esposito, lui sì virtuoso, che con la stessa anzianità assicurativa, è da tempo in prima classe: Esposito con la sua prima classe paga 800 € all’anno e Ferrante, l’imbranato, paga, giustamente di più…in settima classe paga 1.800 € all’anno. Il Signor Ferrante, per motivi di lavoro, è costretto a trasferirsi in un paesino del Nord, in cui prenderà la residenza e, sorpresa delle sorprese, in virtù del perverso sistema delle tariffe assicurative, il Signor Ferrante, con la stessa settima classe, pagherà 500€ all’anno e non più 1.800€.
Ferrante è lo stesso imbranato di prima, è la stessa persona, ma, per le compagnie assicurative, è diventato un altro!
Inutile dire che Ferrante, quando torna a Napoli, non ha più il coraggio di andare al bar ad incontrare l’amico Esposito, che con la sua prima classe napoletana continua a pagare 800 € contro le 500 dell’imbranato Ferrante in settima classe settentrionale!
Ma le differenze sono date dalle statistiche!  Sì è vero. Se non fosse che le statistiche sono falsate dalle sproporzioni stesse date dalle differenze di premio!
Poniamo il caso che sia a Milano che a Napoli circolino 100 veicoli e che in entrambe le città, di questi 100, 10 facciano un sinistro: 10 a Milano e 10 a Napoli. In virtù delle elevate tariffe ci troviamo difronte ad un fenomeno che è sotto gli occhi di tutti: la ricerca di una residenza più favorevole ( sfruttando parentele o seconde case, per chi può ) ed il fenomeno dell’evasione assicurativa. Ci troviamo che a Napoli, dei 100 veicoli circolanti, 10 sono assicurati su altre residenze e 20 non sono neanche assicurati.
Il risultato qual è? I 10 sinistri di Milano incidono su 100 veicoli assicurati e ci danno una percentuale di sinistri del 10%. I 10 sinistri di Napoli incidono non più sui 100 veicoli circolanti, ma su 70 assicurati lì ( 10 in altre zone e 20 non assicurati ), ed avremo una percentuale del 14%!
A parità di numero di sinistri abbiamo due numeri diversi, che incideranno ulteriormente nella determinazione di un parametro penalizzante in una realtà già penalizzata in partenza. UN SERPENTE CHE SI MORDE LA CODA!
L’errore di fondo sta nel considerare il parametro residenziale come il parametro più importante per determinare il premio. Non va più bene, è un parametro sballato ed è un parametro che è fallito: milioni di non assicurati e differenze di premio sballate sono sotto gli occhi di tutti.
Chiudo, raccontando un episodio. Giorni fa ho assistito all’Assemblea annuale dell’Ania, un parterre da grandi occasioni, Ministri, Sottosegretari, esponenti politici, rappresentanti di varie istituzioni, manager, imprenditori, azionisti, ed anche qualche infiltrato, io. La relazione annuale parla del settore assicurativo in un quadro macroeconomico, una relazione che abbraccia tematiche di livello elevato. Insomma, in quest’appuntamento annuale, si tracciano le linee e si parla di massimi sistemi. Ma, ad un certo punto, parlando di Rc Auto, Il Presidente Minucci legge una frase, dopo aver detto che le tariffe scenderanno quando si combatteranno le frodi ( giusto giustissimo! Le frodi fanno schifo ). Minucci legge questa frase…
"Non servono misure dirigistiche come quelle che imponevano sconti predefiniti o come l’introduzione di una tariffa unica nazionale per coloro che non hanno causato incidenti negli ultimi 5 anni. Questa disposizione, oltre ad essere illegittima perché contraria alla libertà tariffaria sancita dalle normative europee, è anche tecnicamente insostenibile perché non darebbe rilevanza diversa nelle varie aree geografiche."
Che vuol dire tutto questo? Parlare in quel contesto, di un’iniziativa che stava appena nascendo, con i banchetti per le firme ancora da montare!  E’ stato un messaggio chiaro: guardate che questa Tariffa Italia è una cosa seria, e quando si discuterà, al tavolo dobbiamo esserci pure noi… Questi qui hanno ragione…questi qui le firme le raccoglieranno…Perché noi abbiamo ragione e le migliaia di firme che si stanno raccogliendo lo dimostreranno ancora di più! Noi vogliamo far passare un principio molto semplice: che il signor Ferrante, ovunque risieda, dovrà pagare sempre di più rispetto al Signor Esposito!