giovedì 29 agosto 2013

Lettera aperta ad Enrico Letta sulla Rc Auto


Caro Enrico,
chi ti scrive è una persona che si occupa di assicurazioni da vent'anni, vedendone di cotte e di crude, a maggior ragione per un piccolo particolare: sono napoletano.
Chi conosce il settore assicurativo può immaginare cosa voglia dire lavorare in questo campo, vivendo nella mia città e, credo, tu lo sappia bene.
Ti scrivo queste quattro righe poiché sono rimasto colpito da ciò che hai dichiarato sull'equità non rispettata tra proprietari di abitazioni in ambito di Imu. Bene, il tuo esempio calza a pennello per quanto accade in ambito Rc Auto, tra residenti di province diverse: gli onesti non pagano premi equi, in quanto condannati dalla propria residenza.
Le statistiche sulle quali si basano le personalizzazioni del premio, sono poco chiare e suscettibili di interpretazioni che le imprese attualmente utilizzano per far pagare premi iniqui ai cittadini, che hanno la sola colpa di abitare dalle mie parti.
L'Imu incide sulle famiglie, non lo metto in dubbio, ma la Rc Auto è la "tassa" più iniqua che una famiglia napoletana possa pagare.
Ti chiedo di intervenire su questo fronte, la Rc Auto italiana è la più cara d'Europa e per tantissimi miei concittadini lo è ancora di più.
Di proposte ve ne sono tante, dall'inasprimento della lotta alle frodi, alla disciplina delle macro lesioni, all'utilizzo delle scatole nere ( manca ancora il decreto attuativo! ) alla riforma del bonus-malus ed una maggiore trasparenza sui metodi di calcolo della tariffa.
Ti chiedo di intervenire ascoltando chi vive quotidianamente le assurdità di questo settore, perché le persone per bene non possono essere trattate alla stregua di chi delinque, tanto poi i costi ricadono sui premi.
Ti saluta un napoletano che non vuol più pagare per colpe non sue.
Vincenzo Ferrante