domenica 26 febbraio 2012

giornali da sbullonare

Non solo vi è una difficoltà nelle vendite dei quotidiani. Non solo la pubblicità è appannaggio di pochi eletti. Non solo i contributi pubblici sono stati ridotti, mentre prima è stato consentito di mangiarseli a vecchi e giovani marpioni. Non solo questo, ci mancava anche il censore dei giornali. Dopo l'invito alla chiusura di due giornali cattolici, da parte di uno storico cantante nazional popolare, colpevoli di non pubblicar solo preghiere, ma di interessarsi della nostra epoca, ora abbiamo l'industriale sbullonatore. Un importante industriale italiano, probabile successore della Marcegaglia in Confindustria, ha dato ragione alla Fiat ( ormai fuori da Confindustria ) sull'azione di censura de L'Unità. Egli ha anche aggiunto, che se vedesse quel quotidiano in una bacheca di fabbrica, la sbullonerebbe con le proprie mani. Mamma mia, cosa spinge un industriale a fare ciò? E' così pericolosa la diffusione di un quotidiano? Se un operaio legge un quotidiano in fabbrica, smette di lavorare e chiede la socializzazione dei mezzi di produzione? Bombassei, questo è il nome dell'industriale sbullonatore, la pensa così. Vada per Sergio Marchionne, il manager in 'B'ullover, almeno quello non caccia solo L'Unità, ma anche i sindacalisti dalle fabbriche, ma Bombassei, che sbullona ci fa solo tenerezza. Un uomo che mira a diventare leader di una organizzazione importante, vede il mondo indietro di cinquant'anni, un mondo in bianco e nero. Bombassei lo vedo bene in un romanzo di Don Camillo e Peppone,  ma sinceramente al tavolo con il Governo ed i sindacati, gli imprenditori meriterebbero una persona un po' più seria. 

sabato 25 febbraio 2012

Rossella libera

"Rossella Urru cooperante del CISP (Comitato italiano sviluppo dei popoli) rapita nella notte fra il 22 e il 23 ottobre insieme ai suoi colleghi spagnoli: Ahinoa Fernandez e Enric Gonyalons in un campo profughi in Algeria". Rossella è' una ragazza che ha deciso di fare un mestiere difficile. Difficile non perché faticoso ( comunque una certa fatica ci vuole ) ma perché difficilmente molti lo farebbero. Persone come lei dovrebbero essere portate ad esempio da tutti quelli che discettano di monotonia del lavoro oppure da quelli che preferiscono raccontare il mondo parlando di "farfalle" creandone dibattiti interminabili. C'è una ragazza a cui da giorni è negata la libertà. C'è una ragazza che non faceva notizia quando aiutava il prossimo. C'è una ragazza che non merita di essere ignorata e lasciata nelle mani dei suoi rapitori. Italia, svegliati!

domenica 19 febbraio 2012

massimo...

Di solito ci si ricorda di chi non c'è più nell'anniversario della morte, oppure nel giorno di un compleanno di un'età "significativa". Invece, nel tuo caso, oggi, tutti ci siamo ricordati di te, nel giorno in cui avresti compiuto "semplicemente" 59 anni. Improvvisamente, tante persone, hanno sentito il bisogno di dedicarti un pensiero, ricordarsi una battuta, rivisto una tua immagine oppure qualche scena di un tuo film. Molti di noi hanno deciso di dedicare una piccola parte della giornata ad un tuo ricordo. Io penso che ciò sia avvenuto perché sentivamo il bisogno di pensare ad una "cosa bella". Ricordare una persona come te è una cosa facile, basta ricordarsi chi ti ha fatto scoppiare a ridere, senza mai essere  volgare e quindi senza pentirsi di averlo fatto. Ma tu non ci hai fatto solo ridere, spesso, ci hai fatto riflettere, senza mai essere pesante. Volevi un sud che non fosse solo pizza e mandolino, solito folklore, utile solo a ghettizzarci. Caro Massimo, purtroppo non è cambiato nulla. Anzi. una cosa è cambiata: la pizza ed il mandolino non ce li mettono in mano gli altri, ma, purtroppo, ce li stiamo riprendendo da soli...e questo è molto triste! Però poi ti penso, e la tristezza passa subito! Ciao Guagliò!

mercoledì 15 febbraio 2012

se io fossi Celentano

Non ho mai pensato che gli italiani fossero migliori di chi li rappresenta politicamente. Reputo il Parlamento lo specchio di ciò che sono gli italiani. Ciò premesso, dovrebbe esser giunta l'ora di sentire qualche "fustigatore eccellente" prendersela con lo scarso senso civico di molti nostri connazionali. Quale migliore occasione sarebbe quella di farlo su di un palco con una platea così vasta? Se io fossi Celentano farei un bel monologo sui vizi degli Italiani. Tra una sorsata d'acqua ed un'altra, parlerei contro chi evade le tasse, condannando molti a doverne pagare il doppio. Un bel dito accusatorio a favore di telecamera e partirei con un attacco frontale contro i furbi che ci affamano...e ne sono veramente tanti! Poi canterei una canzone ( anche fuori tema, del resto così ha fatto il molleggiato ). Dopo la canzone, farei un monologo contro i falsi invalidi, che con il loro comportamento hanno causato danni a chi lo è veramente. Gli direi di vergognarsi, ed inviterei alla delazione: chi ne conosce qualcuno, li andasse a denunciare subito! Altra canzoncina, rigorosamente fuori contesto, e terminerei con una stoccata contro chi si fa raccomandare. Chi raccomada e chi cerca raccomandazioni, nuoce gravemente alla collettività! Ecco, sarebbe bello sentire finalmente qualcuno dire cose, realmente, controcorrente. Ma ormai il qualunquismo è l'unico messaggio che ci arriva. E', purtroppo, proibito parlar male di chi, con il telecomando in mano, decide quanti soldi ti devono dare gli sponsor: che nessuno tocchi la casalinga di Voghera ed il marito evasore!

domenica 12 febbraio 2012

ascoltando Giovanardi


Lo ascolto e mi pongo sempre la stessa domanda: perché? Ormai è ossessionato da un solo ed unico argomento. Se togliessero l'omosessualità dal vocabolario, non saprebbe più di che parlare. E' il primo Parlamentare monotematico della storia italiana. Un solo argomento, una sola ossessione. Vivere con una fissazione del genere è una cosa triste. Vedere gay ovunque può essere molto stressante. Immagino la sua giornata tipo: scendere di casa e scrutare le persone, guardare con sospetto tutti quelli che incontra ed urlare al primo sospetto che incontra "è gay! Aiuto c'è un gay per strada! fermatelo potrebbe urinare da un momento all'altro!". C'è chi racconta che abbia fatto lo stesso guardandosi allo specchio, fortunatamente era solo in casa: che possa essere questo il problema? In fondo non ci sarebbe nulla di male...

sabato 11 febbraio 2012

oh! Non ci avevo pensato!


...Quante volte ho esclamato questa frase? Tutte le volte che leggevo Il Manifesto. Da anni, la lettura di questo quotidiano, mi ha fatto aprire la mente e, soprattutto, mi ha fatto analizzare le cose da una prospettiva originale. La lettura di questo quotidiano è stata sempre un piacere: il piacere di confrontarsi con un modo mai banale di vedere la realtà. La cosa che più mi ha colpito, nei commenti di molte persone, alla notizia di una probabile chiusura de Il Manifesto, è stata la premessa: pur non condividendone spesso ciò che scrive, vorrei che non chiudesse. Allora mi è venuto in mente che, ultimamente, leggendone gli articoli, non mi è più partita la solita "esclamazione". Non ho più pensato che ciò che leggevo era una diversa visione ( originale ) della società. Negli ultimi tempi, chi scrive su Il Manifesto, si è "ammosciato". E se ti ammosci, non esistono contributi che ti possano tenere in vita. Sentirsi dire che, malgrado non si sia d'accordo, la chiusura andrebbe evitata, è una sconfitta. Vorrei che Il Manifesto continuasse a vivere, per continuare a portare una visione originale della società. Un quotidiano mai banale, che incida sulle convinzioni di chi lo legge. Un quotidiano che ti faccia riflettere e che ti faccia anche dubitare delle tue certezze. Il Manifesto vivrà di più, non solo se ci impegniamo ad acquistarlo in edicola, ma anche se, leggendolo, ci sentiremo un po' più ricchi. 

sabato 4 febbraio 2012

articolo 18


Il problema in Italia è quello di licenziare anche senza giusta causa, oppure è quello di assumere lavoratori? L'articolo 18 disciplina le conseguenze per l'azienda che dovesse licenziare senza validi motivi, cioè se il lavoratore vada reintegrato o meno nel posto di lavoro. Questo vale per le aziende con più di 15 dipendenti, le altre aziende non sono libere di licenziare senza validi motivi, ma se dovessero farlo senza giusta causa, non sarebbero costrette al reintegro, ma esclusivamente a liquidare una cifra al lavoratore licenziato. In Italia possiamo sostenere che si licenzi poco, in virtù di quest'articolo? No, anzi, le aziende in crisi lo possono fare tranquillamente...allora è questo il problema del mercato del lavoro italiano? Io penso che il problema del lavoro in Italia, sia dovuto alle notevoli differenze di contratti con i quali si viene assunti, non per aggirare l'articolo 18, ma per pagare meno contributi ( a parità di mansioni ) e, soprattutto, per salutare con un semplice "ciao" il lavoratore che non dovesse "piacergli" più...ed il "piacere" non è una giusta causa. Io non voglio che in uno stessa azienda ci siano lavoratori, con eguali funzioni, ma con diritti diversi, ed è questo il vero tema! Anche perché le aziende con meno di 15 dipendenti, esentate dall'applicazione dell'art. 18, comunque assumono con contratti "speciali" e, difficilmente, a tempo indeterminato. Basta con battute, battutine e battutacce sull'articolo 18, per impantanarsi in un muro contro muro inutile, ma troviamo finalmente una soluzione per dare eguali diritti ai lavoratori. Monti, che in qualità di "tecnico" è stato messo lì per sistemare un po' di cose, non pensi di essere l'unico che può governare l'Italia: se continua a far battutine da neo-politico...preferisco esser governato da chi, politicamente, certe battute non le farebbe mai!