sabato 23 luglio 2011

parole da vivere

Spero che tu non legga queste righe, e che non ne senta mai il bisogno. Mi sforzo di fartele vivere ogni giorno e non so se ci riesco. Più ci penso e più mi convinco che se sentirai il bisogno di leggerle, vorrà dire che non sono stato capace di dimostrarti nulla. Vabbè, ora te le scrivo: sei la persona più importante della mia vita...sperando che tu non debba leggerlo per saperlo...

domenica 17 luglio 2011

il ritorno di una buona lettura

Ho ripreso a leggere l'Unità. Qualcuno, tra i due o tre che leggono le poche righe del blog, penseranno: e chi se ne frega! E' vero, non è una grande notizia, sostanzialmente è una cosa che non cambia i destini del modo. Del resto, non è che io abbia deciso di scrivere un blog per cambiare i destini del mondo, e quei due o tre che mi leggono, certamente , non lo fanno per esser illuminati da cotanti pensieri. Ma lo voglio ribadire: ho ripreso a leggere L'Unità. Da quando avevo 16 anni ho un rapporto particolarissimo con questo giornale. Lo compravo perché dentro c'era Tango ( inserto satirico bellissimo), buttavo il giornale e mi tenevo l'inserto. Poi ho incominciato a leggere anche il quotidiano. Quando compravo L'Unità, me la camuffavo in mezzo ad altri giornali, neanche si fosse trattato di un giornaletto porno...non perché me ne vergognassi, ma perché non volevo giustificarmi con chi mi circondava: Enzo è diventato comunista! Come è successo? E' stato sempre un bravo ragazzo! E poi questa cosa della segretezza mi è sempre piaciuta. Negli anni L'Unità è cambiata, non più organo di partito, ma giornale di sinistra: è morta ed è rinata. Ho letto editoriali di personalità di alto profilo: Chiaromonte, Macaluso, Napolitano, Ingrao, Jotti... Il mio caro Massimo D'Alema ( lo so, nessuno è perfetto )...insomma l'Unità è stato sempre il mio primo quotidiano. Un bel giorno però non mi è piaciuta più: quando è diventata vittima dell'ossessione di Silvio. Qualsiasi notizia, anche la più stupida veniva accompagnata da una battuta che riusciva a collegare il tutto ad una azione compiuta da Silvio. Io Silvio ce l'ho sulle palle da tempo immemore ( prima ancora che scendesse in campo ) ma questa ossessione mi ha stancato. Ultimamente, con il cambio della grafica, mi è sembrato un giornale moderno... ma solo nella grafica. Sarà che a me l'impostazione RADICAL CHIC non è mai piaciuta, sarà che l'ossessione continuava ad esser onnipresente, insomma, bella la confezione ma il contenuto non era all'altezza della storia di quel giornale. Da qualche giorno è cambiata la direzione, e , devo dire la verità, leggo il giornale con molto piacere: la critica a Silvio è dura, ma finalmente non è più il comune denominatore di tutti gli articoli...ma non solo: ho visto finalmente andar via quello spirito Radical chic che tanti guai ha portato alla sinistra negli anni: noi siamo i migliori, i più onesti ed illuminati, e voi siete sporchi e cattivi...ed amici di Silvio. Da oggi continuerò a leggere L'Unità...e continuerò a nasconderla in mezzo al Corriere dello sport!

giovedì 7 luglio 2011

pensieri riflessi

E mi guardi, mentre ti guardo. Sorridi, mentre sorrido. Ti arrabbi, mentre mi arrabbio. Sbadigli, mentre sbadiglio. Scompari, mentre scompaio. Ritorni, mentre ritorno... ti specchi, mentre mi specchio... ti rompi, ed io passo sette anni di guai!

sabato 2 luglio 2011

un lunedì a Napoli

In piazza ci sono sceso tante volte. Per sostenere un movimento politico; per festeggiare una vittoria elettorale; per unirmi a chi protestava contro una legge ingiusta. Tutte le volte l'ho fatto perché ritenevo giusto affermare in maniera pubblica le mie idee. Mai però l'ho fatto per qualcosa che avesse a che fare col mio lavoro. Io da anni lavoro nel campo delle assicurazioni, ho svolto vari ruoli nel settore, e sempre ho dovuto mediare tra le esigenze delle compagnie e quelle dei clienti. Non è stato mai facile. Ma oggi è diventato ancora più difficile fare questo mestiere, con alle spalle un atteggiamento di totale chiusura delle compagnie nei territori in cui opero. Da cittadino e da operatore del settore, penso che sia giunto il momento di farsi sentire. Lunedì 4 Luglio sarò anche io in piazza a Napoli per incontrare altri cittadini che non vogliono più subire discriminazioni assicurative. Lo farò da uomo che nell'assicurazione ci crede, ma che pensa che il sistema debba essere profondamente riformato: così com'è non va più bene. Al sud ci sono tante persone per bene, che non possono esser trattate da delinquenti, in virtù della propria residenza. A me chi fa le truffe fa schifo, ma mi fa altrettanto schifo vedere che a pagarne le conseguenze siano sempre le brave persone. Lunedì io ci sarò.